Concluse le due giornate di studi di Patristica

Si sono concluse le due giornate di studi di Patristica
S.E.R. Monsignor Salvatore Di Cristina, Arcivescovo di Monreale:
“E’ importante riscoprire un nuovo modo di presentare il Cristianesimo”

PALERMO  «L’apologia nel mondo latino» è stato il tema della terza sessione dei lavori del II convegno internazionale di studi di Patristica Apologetica in John Henry Newman e nei padri del IV e V Secolo”, che si è appena conclusa nell’aula magna della Pontificia Facoltà Teologica di Sicilia «San Giovanni Evangelista» di Palermo. Moderatore del convegno, Pierre Maraval, dell’Università di Paris-IV Sorbonne.

«E’ importante riscoprire un nuovo modo di presentare il Cristianesimo. Il convegno tocca un argomento di attualità. Il IV e V secolo è simile a quello che stiamo vivendo oggi. Il primo a parlare di Apologetica in termini moderni è stato Giovanni Paolo II». Lo ha dichiarato S.E.R. Monsignor Salvatore Di Cristina, Arcivescovo di Monreale.

Vincenzo Messana, Presidente dell’Istituto Siciliano di Studi Patristici e Tardoantichi J.H. Newman e docente in storia romana presso l’Università di Palermo ha affermato: «L’Apologetica del mondo antico e tardo antico è stata studiata quasi esclusivamente in relazione ai primi tre secoli dell’Impero, ma non adeguatamente per quanto riguarda i secoli IV e V. Questo convegno pone un altro tema e lo affronta e cioè quello di studiare la dimensione culturale che in Newman hanno avuto i padri della chiesa».

Claudio Moreschini, dell’Università di Pisa ha detto: «A partire dalla metà del quarto secolo la diversa situazione sociale sviluppa una apologetica di tipo nuovo. Essa è rivolta ad una società cristianizzata: tale cristianizzazione spesso è solo superficiale, ma comunque a partire da Costantino il culto cristiano si avvia a diventare l’unico lecito. Scompare così la difesa della nuova religione dalle accuse più infamanti, mentre appare necessario avere una risposta decisiva di fronte alle critiche dei pagani di media cultura, dei cristiani non del tutto convinti, degli Ebrei e degli eretici. Inoltre si conserva, e si approfondisce la difesa dalle accuse degli intellettuali pagani, che compiono il più grande sforzo in questo senso».

Nel corso del convegno sono intervenuti tra gli altri: Emanuele Di Santo, dell’Istituto teologico “San Tommaso” di Messina; Michele Cutino, Institut d’Etudes Augustiniennes di Paris; Calogero Cerami, della Pontificia Facoltà Teologica di Sicilia; Chiara Tommasi Moreschini; Università di Pisa; Giuseppe Di Corrado e Vittorio Rizzone, Studio Teologico “San Paolo” di Catania; Vincenzo Osculati, Università di Catania.  

L’addetto  stampa
Mariella Quinci

 

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